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Trappole ioniche all’INRiM

Data
30-01-2024
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Il Ricercatore dell’INRiM Carlo Sias, responsabile di un gruppo di lavoro operativo presso la sede INRiM di Sesto Fiorentino, è stato intervistato da Nature Italy per parlare del primo dispositivo italiano che sospende singoli atomi carichi nel vuoto.

L’esperimento, realizzato nel 2021, e reso possibile anche grazie a finanziamenti provenienti da un bando “Starting Grant” dell'European Research Council e dal programma SIR (Scientific Independence for Young Researchers), ha rappresentato una vera e propria sfida per le/i ricercatrici e ricercatori coinvolti. 

Fino ad allora, infatti, la fisica degli ioni intrappolati era completamente assente in Italia, e ciò ha reso complicato anche trovare qualcuno disposto a costruire elettrodi per la trappola ionica.

Tuttavia, grazie alla collaborazione con un’azienda di Imola che crea componenti per la casa automobilistica della Ferrari, non solo è stato possibile realizzare questi dispositivi molto piccoli e complessi, ma è stato anche possibile brevettare un progetto innovativo di laser, che a sua volta ha fruttato un ERC Proof of Concept insieme ad altri fondi.

«Il mio gruppo di ricerca è piccolo ma in crescita, e puntiamo a ingrandirci» - Sottolinea il Ricercatore Carlo Sias. «Aver ottenuto finora risultati così buoni è per me un risultato che riguarda tutto il gruppo».

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