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Nuovo materiale “intelligente” ispirato al cervello umano apre la strada a una rivoluzione nel calcolo avanzato

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12-06-2025
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Un team di ricerca dell'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM), in collaborazione con il Politecnico di Torino, ha annunciato una importante scoperta nel campo del neuromorphic computing con un nuovo utilizzo di un materiale organico sensibile alla luce. 

Il protagonista di questa scoperta è un azopolimero, una particolare sostanza organica che riesce a imitare alcune funzionalità complesse proprie del cervello umano.

Questo materiale commercialmente disponibile, chiamato PAZO, può percepire e rispondere a stimoli esterni adattando il suo stato interno per elaborare e immagazzinare informazioni, in modo simile ai neuroni. 

La ricerca “Neuromorphic Light‐Responsive Organic Matter for in Materia Reservoir Computing ”,  pubblicata sulla prestigiosa rivista Advanced Materials, apre la strada a una nuova generazione di dispositivi che elaborano i dati in maniera più efficiente, veloce e intelligente, e offre un'alternativa promettente ai computer classici, superando alcuni dei limiti dei sistemi basati sull'architettura di Von Neumann.

"I nostri risultati evidenziano l'enorme potenziale degli azopolimeri per aggiungere capacità di elaborazione delle informazioni a livello della materia nei dispositivi ottici, spostando l'elaborazione delle informazioni spazio-temporali a livello della materia stessa," affermano Mateo Rosero RealpeAngelo Angelini, rispettivamente Dottorando del Politecnico di Torino e Ricercatore dell’INRiM. 

"Ciò riduce lo sforzo computazionale necessario per elaborare i dati e riconoscere pattern, aprendo nuove strade per applicazioni di percezione visiva".

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