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EUCoM

Divisione:
AE - Divisione Metrologia applicata e ingegneria
Durata del progetto:
01-06-2018 - 30-11-2021
Finanziatore:
EMPIR
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Valutare l’incertezza di misura delle misurazioni a coordinate è tanto importante quando difficile. Importante, perché le misure ottenute servono di solito a prendere decisioni circa l’accettare o scartare il pezzo in misura, il cui margine di rischio non è sotto controllo senza considerare l’incertezza di misura; difficile, perché le misurazioni a coordinate sono tutte una diversa dall’altra (task‑specific uncertainty), non si hanno modelli chiusi della misurazione e i parametri d’errore in gioco (grandezza d’ingresso) sono tipicamente alcune centinaia e statisticamente correlate fra loro.

Il progetto EUCoM ha affrontato questo problema con l’obbiettivo di mettere a punto due metodi di valutazione dell’incertezza idonei per l’uso industriale, da offrire agli enti normatori (ISO/TC 213/WG 10) come contributo per lo sviluppo di altrettante norme tecniche. Il primo metodo è interamente sperimentale (a posteriori, di tipo A secondo la GUM) e non richiede altri campioni se non una piccola serie di blocchetti pianparalleli e una sfera di prova, di solito nella disponibilità di chi opera con le CMM (Coordinate Measuring Machines). Il secondo metodo è invece di predizione (a posteriori, di tipo B) sulla base di informazioni generali sulla CMM (verifiche periodiche secondo le UNI EN ISO 10360‑2 e UNI EN ISO 10360‑5) e normalmente pure disponibili. Nel corso del progetto, è emerso un secondo metodo di predizione, basato sulle stesse informazioni.

I metodi sono stati verificati sperimentalmente mediante un’estesa campagna sperimentale su pezzi meccanici e campioni sia in geometrica prismatica sia di forma libera, con misure con presa punti sia discreta sia in scansione. I risultati hanno dimostrato il buon funzionamento del metodo A e l’ottima capacità di predizione dei due metodi B, pur con le imprecisioni insite nell’utilizzo d’informazione di partenza a priori affatto generale.

Lo ISO/TC 213/WG 10 ha iniziato il progetto normativo ISO 15530‑2 che recepisce il metodo A; sta valutando l’opportunità di fare altrettanto con i metodi B.

L’INRIM ha proposto e coordinato il progetto; ha contribuito a tutte le attività, ed in particolare nello sviluppo del metodo A.

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Settori scientifici coinvolti

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